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martedì 3 marzo 2009

Chiude Milano Moda Donna. Tra le sfilate odierne anche una grande New Entry internazionale.

Ad aprire la settima ed ultima giornata di Milano Moda Donna le stravaganti creazioni Agatha Ruiz de la Prada, sempre ispirate all'arte e questa volta dedicate a Dalì e ai pittori surrealisti, dai quali coglie idee, motivi e materiali da applicare ai suoi abiti.
Viene così presentata una collezione sempre ricca di colore, ma anche molto originale, insolita perfino per la stilista stessa.
In passerella alcune delle più celebri creazioni della designer spagnola: il "vestito piano", "il vestito gabbia" e il "vestito ombrello" furono esposti anche alla Triennale di Milano, oltre che in molti altri musei d'Europa e in America.
Agatha Ruiz de la Prada con i suoi abiti eccentrici veste una donna enigmatica e intellettuale, una donna pensata proprio per il surrealismo, nata dall'insieme di tutti gli elementi che definiscono questa corrente.
Gli abiti sono realizzati con i tessuti più disparati, da quelli più classici ed eleganti a quelli più moderni, come i materiali metalizzati.
L'attiva militanza ecologista della stilista spagnola appare nell'uso della pelliccia ecologica, astracàan o cavallino, utilizzata per realizzare sia particolari applicazioni sia interi abiti.
Nella commemorazione dei vent'anni della morte di Salvador Dalì Agatha Ruiz de la Prada esprime, tramite questa sfilata, la sua ammirazione, non solo per questo geniale artista ma per il surrealisto in generale e tutte le sue sfaccettature.
A seguire la sfilata Mila Schon, iniziata con un estenuante ritardo che ha indispettito molto gli ospiti del parterre e i fotografi.
Dopo un breve video di presentazione del libro "M AS MILA" dedicato ai cinquant'anni dalla nascita del marchio, sono scese in passerella illusioni, calembour e doppie visioni, utilizzate per disegnare una figura di donna essenziale e distante, analitica e seducente, contemporanea.
La silhouette è sottile e pulita sul davanti mentre si gonfia sul dorso.
Domina l'idea della modularità: il pizzo macramè è un puzzle di tessere geometriche; elementi di vetro di Murano, plexiglass e paillettes disegnano fitti ricami, anche sulle borse; moduli di vetro colorato, realizzati da antica murrina veneziana, creano grandi collane-pettorina come puzzle meccanici.
La palette, grafica, è dominata dal bianco e nero imperativi; toni freddi di giaccio e antracite, giustapposti a note intense di albicocca, blu elettrico, pavone, viola copiativo e azzurro polvere sottolineano i disegni ad incastro.
Con questa sfilata, fatta di eleganza costruttiva, purezza e illusione, inizia un nuovo corso dello stile, proiettato in avanti e inconfodibilmente Mila Schon.
La collezione Massimo Rebecchi per il prossimo inverno presenta invece una donna "Facebook", femminile, veloce e trasversale, che gioca con l'essenzialità delle forme, la pluralità di materie e le modulazioni di colori.
Le creazioni dello stilista, create per una Lei artefice del suo "personal profile", hanno forme ben calibrate, rifinite con naturalezza sul corpo grazie a spalle piuttosto piccole, fit misurato e maniche a kimono.
I materiali sono l'anima autentica della collezione con textures diverse mixate sullo stesso capo mentre i colori sono densi, intensi, pacati e con qualche sprazzo di vivacità.
In passerella tutte le sfumature naturali - terra, tabacco, fango, tortora, mastice, testa di moro - ma anche lilla, bordeaux, polvere e ottanio, turchese squillante ed energetico, nero e bianco amalgamati in micro-fantasie sale e pepe.
Infine grigio urbano ombreggiato per effetto delle lavorazioni a jacquard, nuanche malachite e rubino per i look più preziosi e bagliori di paillettes che trascolorano dall'argento al verde smeraldo.
Per la prima volta sulle passerelle milanesi anche l'estro dello stilista libanese Zuhair Murad, creatore di una delle collezioni, a mio parere, più belle dell'intera manifestazione meneghina.
Le creazioni, giocate tra "maschile" e "femminile" nelle nounces, nei tagli e nei dettagli, sono un incrocio di culture differenti e un chiaro rimando all'Haute Couture parigina.
Il pret-à-porter di Zuhair Murad è infatti un pret-à-porter di lusso con una grandissima attenzione al dettaglio.
Di scena scelte materiche d'effetto: pizzo, satin, seta, georgette e chiffon come elementi conduttori per raffinati abiti da sera da red carpet internazionale.
L'evoluzione del bianco e nero, uno dei temi guida dello stilista per questa collezione, diventa palette di colore da arricchire di paillettes, pietre preziose, fiocchi, originali nastri e bordi di strass.
Colori soft, come avorio e cipria, sono la scelta per gli abiti omaggio al cinema anni Cinquanta.
L'evening dress dedicato all'eleganza dell'attrice Gina Lollobrigida è un abito lungo, di satin duchesse, arricchito di paillettes mentre gli abiti omaggio alle star dei Red Carpet di Los Angeles hanno effetti "fluo" nelle tonalità del verde, pistacchio, rosa e salmone come tocchi di colore acceso.
A chiudere questa edizione di Milano Moda Donna dedicata alle collezioni per il prossimo inverno Carlo Tivioli, che ha deciso di sfilare nella splendida cornice del Museo della Permanente in via Turati.
Lo stilista ha voluto portare in passerella creazioni dai tagli moderni e facili da indossare, creazioni dedicate ad una donna dinamica e attiva che non vuole rinunciare alla sua femminilità.
La leggerezza del colori, che spaziano dal verde smeraldo al blu elettrico al bianco, infonde una piacevole sensazione di gioia e ottimisto oltre ad essere in perfetta sintonia con la leggerezza delle pelli utilizzate, tra cui lo zibellino, l'ermellino, il cincillà e il visone.
La donna Carlo Tivioli affronterà il prossimo inverno avvolta da un calore pieno di colore.
Arrivederci a settembre per Milano Moda Donna e passaggio di testimone a Parigi.
Luca Micheletto
Si ringrazia Caterina Conti per la collaborazione a tutte le sfilate della mattinata.

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