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lunedì 9 marzo 2009

La sesta giornata della Paris Fashion Week colpisce nel segno con grandi collezioni

Ad aprire la sesta giornata della Paris Fashion Week Stella McCartney con una collezione in grado di coniugare maschile e femminile cercando di far combaciare due mondi solo apparentemente così distanti.
Sulla passerella pochi fronzoli, pochi accessori, nessun ricamo ma solo tagli allungati e coprenti, verticali ma arrotondati come per avvolgere le donne indossano questi abiti poetici.
Alla base di tutte le proposte la semplicità che però diventa anche esplosiva femminilità nel cappotto dalle spalle morbide e arrotondate che muoiono nelle maniche ferme al gomito.
La stilista rivede così i suoi canoni mascolini unendoli a grazia ed armonia.
Nel primo pomeriggio di scena Giambattista Valli che, da amante degli eccessi, ha mescolato in una sequenza ossessiva e senza regole di silhouettes che enfatizzano i volumi la malìa dark della marchesa Casati ritratta da Boldini con l'innocenza shabby chic di Tailtha Getty.
La collezione risente anche del legame fra lo stilista e il grande Yves Saint Laurent tanto che in prima fila è seduta proprio Loulou de la Falaise, musa del grande couturier.
Se il giorno è fatto di maniche a boules, gonne alla caviglia in raso duchesse e cappe di broccato animalier, la sera è un'esplosione di glamour con abiti di lamé oro con stampe psichedeliche e creazioni interamente realizzate con piume di pavone, omaggio a donne che amano "pavoneggiarsi".
A seguire Viktor & Rolf con uno show dominato dalla classicità con modelle dal make-up bianco gesso e sullo sfondo statue greco-romane dalla silhouette marmorea.
Segno distintivo della collezione sono le lavorazioni con il tessuto: continui drappeggi, plissettature demi-soleil, volute, banze, ruches e una sequenza di goffrature che regalano il senso dell'elasticità.
A dispetto di chi può pensare che questa rivisitazione contemporanea di dee dell'Olimpo possa essere eccessiva, le lavorazioni sono sobrie e discrete, utili per dare movimento, corpo e profondità.
Per chiudere la sesta giornata Yves Saint Laurent che ha scelto il Palais de Tokyo per presentare una collezione che è un notevole saggio di abilità sartoriale fatta di grandi opposti che si attraggono: over e slim, oriente ed occidente, maschile e femminile, bianco e nero.
A dominare la passerella il grigio nelle sue sfumature antracite e asfalto ma anche il candore delle bluse dalle maniche a kimono da abbinare a pants di flanella gessata e manteaux impeccabili al posto del tuxedo.

Luca Micheletto

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