
Sulla passerella pochi fronzoli, pochi accessori, nessun ricamo ma solo tagli allungati e coprenti, verticali ma arrotondati come per avvolgere le donne indossano questi abiti poetici.
Alla base di tutte le proposte la semplicità che però diventa anche esplosiva femminilità nel cappotto dalle spalle morbide e arrotondate che muoiono nelle maniche ferme al gomito.
La stilista rivede così i suoi canoni mascolini unendoli a grazia ed armonia.

La collezione risente anche del legame fra lo stilista e il grande Yves Saint Laurent tanto che in prima fila è seduta proprio Loulou de la Falaise, musa del grande couturier.
Se il giorno è fatto di maniche a boules, gonne alla caviglia in raso duchesse e cappe di broccato animalier, la sera è un'esplosione di glamour con abiti di lamé oro con stampe psichedeliche e creazioni interamente realizzate con piume di pavone, omaggio a donne che amano "pavoneggiarsi".

Segno distintivo della collezione sono le lavorazioni con il tessuto: continui drappeggi, plissettature demi-soleil, volute, banze, ruches e una sequenza di goffrature che regalano il senso dell'elasticità.
A dispetto di chi può pensare che questa rivisitazione contemporanea di dee dell'Olimpo possa essere eccessiva, le lavorazioni sono sobrie e discrete, utili per dare movimento, corpo e profondità.

A dominare la passerella il grigio nelle sue sfumature antracite e asfalto ma anche il candore delle bluse dalle maniche a kimono da abbinare a pants di flanella gessata e manteaux impeccabili al posto del tuxedo.
Luca Micheletto
Nessun commento:
Posta un commento