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domenica 8 marzo 2009

Realismo, sogno animale e cabaret nella quinta giornata della Paris Fashion Week

La quinta giornata della Paris Fashion Week è stata ricca di presentazioni di importantissime Maison.
Ad aprirla Karl Lagerfeld che, diversamente da quanto fatto da molti stilisti che si sono ispirati agli anni Ottanta, immaginando il 2080 punta sul futuro invece che sul passato.
La collezione è basata sulla tecnologia e sull'architettura con modelle che indossano elmi di pelliccia con iPod incorporato, pantaloni estremamente skinny e abiti da sera in velluto nero.
La linea tipica di Lagerfeld si fa più strutturata con giacche corte e gonne in tweed argentato o melangè.
Ma uno dei look più interessanti dello show è proprio quello che riprende gli anni Ottanta ed esattamente "Blade Runner" del 1982: insomma nemmeno il grande Karl poteva sfuggire al tormentone di questa stagione.
A seguire Akris, marchio svizzero scelto da Angelina Jolie per la presentazione alla stampa de "Il curioso caso di Benjamin Button".
Lo stilista Albert Kriemler prende ispirazione da un padiglione progettato dalla messicana Tatiana Bilbao nel parco architettonico cinese di Jinhua.
Il risultato è un leitmotif trapezoidale che si materializza nelle maniche di tulle di un abito in lana o nell'imbottitura geometrica di una giacca bomber.
La collezione è chic e portabile e dimostra come Kriemler sia al meglio quando pensa semplice.
Subito dopo riflettori puntati su Emanuel Ungaro.
Lo stilista Esteban Cortazar non solo riesce a rimanere fedele alla gioia di vivere anni Ottanta del fondatore della Maison ma allo stesso tempo riesce a capire ciò che il popolo della notte ama indossare.
Per i suoi abiti che vestono come un guanto sceglie il blu, l'arancione e il fucsia, i pois multicolore o il classico nero e rosa.
Talvolta Cortazar abbina un classico foulard francese di seta con una giacca da motociclista di pelle nera.
Nel primo pomeriggio di scena Costume National, con una collezione incerta fra gli anni Ottanta, dai quali riprende le giacche dritte e le spalle ampie quadrate, e la femminilità dei vestiti in lamè, tra la seta goffrata un po' anni Quaranta e le giacche maschili con revers solo incisi, quasi un trompe l'oeil.
Le creazioni sembrano adatte ad un pianeta in cui è sempre ora per i nightclub, specialmente quelli di uno dei film di David Lynch, e per l'amata naughty girl.
A seguire Dries Van Noten, che non ha i problemi della maggior parte degli stilisti che devono dividere le loro collezioni in sobrie o artistiche perchè il suo business è basato sul realismo e le sue collezioni non sono mai state scenograficamente create per apparire sui giornali.
Questo gli dà l'autorità per rispondere a questi tempi con una rilassata eleganza nella quale molte donne possano identificarsi.
La sfilata, che si è aperta e chiusa con cappotti color cammello chiusi da una cintura in vita, è fatta di forme riprese dai dipinti di Francis Bacon così come lo sono i colori, rosa, beige, ocra e arancione.
Subito dopo di scena Christian Lacroix che presenta una collezione che appare come una miniaturizzazione, molto più portabile, di uno dei suoi show di Haute Couture ma raffinatezza e charme.
Tutto è nella pura essenza di Lacroix, anche gli accessori che vanno dalle cinture gioiello dorate ai sandali con la zeppa decorati in velluto.
In seguito Givenchy, il cui stilista Riccardo Tisci si è ispirato a Elsa Schiaparelli, alla sensualità degli animali, agli anni Trenta e Quaranta e ha voluto portare in passerella varie forme per ogni tipo di donna.
Affascinato dal sogno animale tipico dei movimenti d'avanguardia anni Trenta Tisci porta in passerella sandali uccelli del paradiso, boleri in pelo di scimmia (acrilica in quanto l'animale è ora protetto) e marabù.
La collezione che viene fuori è sensuale e al contempo irresistibilmente wild.
A chiudere le sfilate odierne Sonia Rykiel che, nel pianterreno del suo lussuoso quartier generale di Boulevard Saint Germain, ha portato in scena un recupero delle radici storiche della Maison.
Lo show è un cabaret con modelle che sorridono, ammiccano, si muovono in modo buffo ma indossano abiti chic e portabili.
In passerella dai pull supersexy da portare senza sotto niente ai lunghi abiti da sera intessuti di paillettes multicolori o alle tuniche di satin da diva con volpi pastello e pepli di jersey azzurrati.
Luca Micheletto

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