
La proposta è di "lavare via il lusso dalle proprie idee, di proporre un'alternativa reale ad una generale esigenza di rinnovamento".
Si tratta di un "casual deluxe" (sembra quasi lo slogan di Abercrombie & Fitch), fatto per donne viaggiatrici ma trendy che indossano collant neri decorati con una linea rossa davanti e dietro che si confonde con quella disegnata sulle decolletè a punta in vernice nera.

Lo stilista trentacinquenne si era detto molto nervoso prima del debutto con la storica griffe fondada a Madrid 160 anni fa.
La collezione proposta da Vevers è studiata per un'alta borghesia che coniuga una vocazione funzionale con elementi maschili con i colori del film "il deserto rosso" di Antonioni e le forme della giovane Paloma Picasso.

L'estetica è ludica ma coerente e attinge all'immaginario anni Quaranta di Elsa Schiaparelli.
Stampe illusionistiche di sapore dadaista animano le giacche sartoriali mentre le fantasie alla Dalì arricchiscono abiti che riprendono i costumi di Coco Chanel per certe pièces di Cocteau.

La collezione risulta portabile e all'altezza dell'estro che ha reso famoso lo stilista dal genio iconoclasta; i looks fetish e dissacranti inneggiano all'edonismo anni Ottanta con trench voyeuristici e blouson da byker completamente matalassè.
Onnipresenti le reti di seta e camoscio che ricoprono i velli opulenti di volpe e zibellino, le spalle imponenti e i pantaloni lesbo-chic percorsi da lacci e cinghie bondage.
Luca Micheletto
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