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lunedì 30 marzo 2009

Ripresa economica? Abbandono dell'ostentazione a favore della qualità? La parola alla Fondazione Altagamma

Un incontro importante quello di stamattina presso l’Auditorium della sede milanese de “Il Sole 24 ore”.
Altagamma, quest’anno non più associazione ma fondazione, ha voluto presentare gli scenari 2009 facendo interagire fra loro importanti personalità del mondo dell’imprenditoria, della finanza e delle istituzioni.
Purtroppo le previsioni per l’anno in corso sono piuttosto nere ma il 2010 appare come l’anno della svolta e del ritorno alla crescita.
Ad aprire i lavori il presidente Leonardo Ferragamo che, visibilmente commosso, ha ricordato Alfredo Canessa, scomparso giovedì scorso a soli 62 anni, e spiegato come sia necessario puntare sulle eccellenze del made in Italy.
Il primo intervento è stato di Lorenzo Bini Smaghi che ha regalato alla platea una profonda e lucida analisi sulla crisi in corso, partendo da alcune considerazioni sugli squilibri presenti già prima che la situazione precipitasse.
Il membro del comitato esecutivo della Bce ha evidenziato come in tutte le fasi economiche negative ci siano settori che vengono ridimensionati più di altri e in questo caso saranno quelli finanziario e immobiliare.
Umberto Vattani, presidente dell’Ice, ha poi parlato dell’importanza di reagire e sottolineato la rilevanza strategica di comunicare utilizzando come leva la bellezza naturale e artistica del nostro Paese.
Vattani, che ha paragonato la crisi alla peste narrata da Manzoni (tutti si sentono afflitti dal male anche se in realtà non ne sono coinvolti), ha poi ricordato la missione in Russia che compieranno circa mille imprenditori al seguito del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dal 6 al 9 aprile.
Armando Branchini, Segretario Generale di Altagamma, ha presentato i risultati delle analisi previsionali di settore “Altagamma consensus”, discussi poi da Paola Durante, Merrill Lynck Corporate Broking. Francesca di Pasquale, Deutsche Bank, Luca Solca, Bernstein, e Claudia D’Arpizio, Bain and Co, che ha sottolineato come la crisi non cambierà il tipo di consumi e consumatori ma semplicemente accelererà trend già in atto.
Giunta in ritardo perché impegnata in un susseguirsi di impegni istituzionali, Michela Brambilla, sottosegretario alla Presidenza del consiglio con delega al turismo, ha invitato gli imprenditori riuniti in Altagamma a collaborare con il Governo per rilanciare l’immagine dell’Italia nel mondo.
A chiudere questo interessante convengo un approfondimento sui settori Design, Moda, Alimentare e Gioielleria a cui sono intervenuti Roberto Gavazzi, Amministratore Delegato e socio di Boffi, Matteo Lunelli, Vice Presidente di Ferrari F.ll Lunelli, Francesco Minoli, Amministratore Delegato di Pomellato e Stefano Sassi, Presidente e Amministratore Delegato di Valentino.
Secondo quest’ultimo “il consumatore tornerà a coltivare il sogno dello shopping ma con una maggiore coscienza del valore del prodotto. Ora l’approccio dell’acquirente è quasi autopunitivo: si utilizzano buste anonime per mascherare l’acquisto di un bene di lusso perché non è di moda”.
Anche Francesco Minoli sottolinea come nel negozio newyorkese di Pomellato i clienti visionino il gioiello e poi dicano “I can’t justify it”; insomma si potrebbe anche comprare ma non si sa come giustificarsi con sé stessi.
Matteo Lunelli ha evidenziato come in campo alimentare la situazione sia diversa e che “il consumatore è informato e disposto a pagare se cibo e vino sono nell’alta gamma”.
Roberto Gavazzi ha spiegato come le piccole dimensioni delle aziende di arredo-design siano penalizzanti in un periodo di crisi e di come il crollo del real estate abbia danneggiato parecchio il made in Italy che, anche tramite in contract, riforniva interi edifici.
All’interno della mattinata, moderata con professionalità dalla giornalista Maria Concetta Mattei, anche le testimonianze di importanti retailer internazionali.

Luca Micheletto
Con la collaborazione di Leonora Cassata

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